EREMO DI SAN VITALIANO
L’Eremo di san Vitaliano, lassù sui monti Tifatini che fanno corona a Casola, del Quartiere di Casertavecchia, è stato da poco restaurato e ricondotto alle antiche linee architettoniche. L’Eremo si trova in quella zona che la tradizione ricorda come “Miliarium”, forse da un’antica pietra miliare in essa esistente. Da anni è un faro di spiritualità della diocesi di Caserta per opera di don Valentino Picazio, parroco di Casola, che ne ha fatto sede di incontri culturali, artistici e spirituali anche molto importanti.
L’Eremo, che la tradizione fa risalire al santo vescovo capuano S.Vitaliano (VI-VII sec.), è riportato nella Bolla (1113) con cui l’Arcivescovo di Capua, Senne, conferma Rainulfo Vescovo della Diocesi di Caserta, elencandone le chiese ed edifici religiosi di competenza. E’ citato nelle visite pastorali dei Vescovi di Caserta dal 1627 al 1812, da Michele Monaco in “Santuarium Capuanum” del 1630 e da Crescenzo Esperti in “Memorie istoriche ed ecclesiastiche della Città di Caserta” del 1775, ma di esso non si ha una precisa cronistoria della sua esistenza.
L’Eremo solo nell’ultimo cinquantennio ha avuto la dovuta attenzione da parte di religiosi e laici, concretizzatisi in interventi di riscoperta storica, artistica e religiosa.
Lungo la stretta strada che porta all’Eremo, il visitatore incontra numerose cappelline dedicate a san Vitaliano che lo predispongono ad una visita raccolta e silenziosa dell’antico edificio, a cui si accede da un cortiletto con cisterna posto oltre un semplice arco di ingresso. La chiesa é preceduta da un portico a tre archi;quello centrale dà l’accesso alla chiesa, i due laterali danno accesso alle celle dei monaci. E’ a pianta rettangolare; spaziosi il presbiterio e la cantoria; la cappella a sinistra ha un affresco di Madonna con Bambino scarsamente leggibile.
La struttura aveva avuto, nel corso dei secoli, numerosi rimaneggiamenti; affettazioni aggiunte, grossolani tentativi di restauro. Pertanto la originaria struttura è senz’altro alterata.
Gli ultimi lavori hanno eliminato le affettazioni riportando alla luce l’essenzialità delle linee architettoniche primitive, consolidato la stabilità dell’edificio, risanato le murature con i delicati lavori di cuci e scuci, ripristinata l’intera copertura a capriata tipica dell’alto medioevo, restaurato il portone principale e le porte laterali –tutti gli elementi strutturali sono ad incastro-, recuperato a funzioni sociali e culturali gli ambienti laterali al piano terra e realizzato il recupero degli ambienti al primo piano, che saranno destinati alla permanenza di quanti, religiosi o laici, desiderano trascorrere giornate di meditazione, di incontri sereni, a contatto con la natura.
La semplicità e la bellezza dell’Eremo vengono poi esaltate dal campanile, elegante nel suo stile sobrio, dalla nuova sistemazione del giardinetto d’ingresso e di quello laterale, dalle nuove vetrate disegnate dal prof. E. Cardone e dal Crocifisso che sovrasta l’altare maggiore.
Come raggiungerla:
- Con l’auto: Da Caserta seguire la strada che conduce a Casertavecchia. Al bivio Casertavecchia-Casola deviare per Casola. Dopo circa un Km, ad un bivio dopo la chiesa dedicata a san Marco Ev., cartelli stradali indicano di svoltare a destra per l’Eremo, dove si giunge per una stretta, ma asfaltata, strada lunga circa 2 Km (Via San Vitaliano).
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