CATTEDRALE DEI S.S. STEFANO E AGATA
La cattedrale di Capua, risalente all’epoca della ricostruzione della città presso il fiume Volturno (seconda metà del sec. IX), sorge a sud-ovest del nucleo urbano longobardo. La retrostante riviera fluviale e la strada detta del Duomo che le passa davanti tagliando un’area abitativa medievale e confluendo nell’Appia, la vicinissima via più importante, le conferiscono una posizione dominante rispetto all’intera città.
L’imponente Torre Campanaria, di origine longobardo-normanna, mostra anche interessanti vestigia dell’antichità classica. Dalla piazzetta antistante, frutto dell’abbattimento settecentesco di alcune abitazioni private, si accede all’atrio “del Paradiso” (sec. V),aggiunto nel sec XI dal vescovo Erveo e risistemato nel 1803 con una balaustra di gusto rinascimentale. Fino al 1832 l’atrio ospitò le sepolture dei principi e dei nobili capuani. La facciata, così come si presenta attualmente, e la saggia ma recente collocazione di alcuni reperti lungo le pareti del porticato, lasciano intendere che il sacro edificio, in massima parte, è una struttura piuttosto moderna. La tradizione attribuisce la fondazione al Vescovo capuano Landulfo nell’856 utilizzando , per le 24 colonne del primitivo impianto, elementi di spoglio provenienti dall’anfiteatro o forse, dalla basilica de SS Apostoli. La costruzione fu poi ampliata dai Normanni, riordinata dall’arcivescovo aragonese Giordano Caetani (1447-1496), ristrutturata dal Card. Nicola Caracciolo tra il 1719 e il 1724, restaurata dal Card. Giuseppe Cosenza tra il 1854 e il 1857, distrutta dai bombardamenti del 9 settembre 1943, la cattedrale fu ricostruita negli anni tra il 1949 e il 1957.
L’interno a tre navate colpisce per l’altezza e la spaziosità. Nel 1992 furono rifatti il finestrone della facciata, la volta a botte della navata centrale, la trabeazione e le due lesene corinzie in prossimità del presbiterio. Gli altari si attribuiscono a maestri marmorari napoletani(secc. XVII-XVIII). I dipinti (secc. XVI-XIX), dei quali alcuni autori sono nomi celebri come Domenico Vaccaro, corrispondono a testimonianze dell’antico tempio o provengono da altre chiese. Del 1961 sono invece gli affreschi del muro presbiterale che ritraggono scene eucaristiche (Ultima Cena, Discepoli di Emmaus e Preparativi per l’Ultima Cena), e quelli che fanno corona alla pala absidale (Assunzione della Madonna di Francesco Solimena), raffiguranti la SS. Trinità, le Litanie Lauretane e la Gloria dei SS. Patroni Stefano e Agata.
In questa navata di notevole pregio sono la colonna del cero pasquale dell’arcivescovo Erveo (1073-1088), la pila dell’acqua santa dell’arcivescovo Cesare Costa (1572-1602) a sinistra, e l’altra consimile del card. Cosenza (1850-1863), nonchè‚ la cripta con il Cristo Morto di Matteo Bottiglieri, l’Addolorata della scuola del Canova, il prezioso sarcofago romano e le decorazioni musive. Nella navata destra, che approssimativamente riconduce all’aspetto della chiesa prima della distruzione, vanno considerati gli avelli dei signori de Capua e la lastra funeraria dello storico capuano Michele Monaco (1575-1644) nella cappella dei SS. Andrea e Biagio, i monumenti sepolcrali dei cardinali Cosenza e Francesco Saverio Apuzzo (1871-1880) nella cappella di S. Giuseppe, l’epitaffio dello storico Camillo Pellegrino (1598-1663) nella cappella di S. Stefano, le tombe degli arcivescovi Giordano Caetani e Salvatore Baccarini (1930-1962) nella cappella di S. Lucia, e infine la statua della Madonna della Purità (sec. XV) nella cappella del SS. Sacramento, dove campeggia l’inestimabile altare (secc. XVI-XVII) donato al card. Alfonso Capecelatro (1880-1912) dai Reali di Savoia.
Particolare attenzione va data, nella navata sinistra, alla base della colonna del cero pasquale, che fa da sostegno alla vasca battesimale, e ai leoni stilofori del sec. XII nella prima cappella, al Crocifisso (sec. XVI) nella cappella dei SS. Pietro e Benedetto, e ai mosaici del primitivo ambone, che impropriamente abbelliscono la cappella dell’lmmacolata. La scultura che egregiamente ritrae la Madonna fu un dono di Ferdinando II di Borbone (1830-1859).”Ecclesia mater” della Metropolia di Capua dal 966 al 1979, la cattedrale dal 1827 è Basilica Minore, titolo fattole conferire dal cardinale arcivescovo Francesco Serra Cassano (1826-1850).
Orari di visite: Tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 11.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00
Come raggiungerla:
- Dall’ Hotel Capys: clicca qui